IL SOLE SORGE E... TRAMONTA

capitolo: Importanti scoperte storiche sulla chiesa di Grumello de' Zanchi

Edizione promossa dalla Parrocchia, dal Comune e dal Museo della Valle di Zogno. Corponove editrice (Bergamo).

imgIn occasione del novantesimo compleanno di Monsignor don Giulio Gabanelli, parroco di Zogno per trent’anni, un gruppo di ricercatori di storia locale ha voluto festeggiarlo con la pubblicazione sia di un nutrito corpo di sue poesie dialettali inedite sia di alcune ricerche storiche nuove a lui dedicate per ringraziarlo del lungo supporto culturale, morale, e non solo, offerto con grandissima generosità da don Giulio a tutti loro. Tra le ricerche storiche vi è quella qui sotto riassunta del presente autore.

Si tratta della scoperta di alcuni documenti notarili che rivelano importanti interventi di abbellimento e ristrutturazione avvenuti nei primi anni del 1700 nella chiesa di Grumello de Zanchi, un piccolo comune autonomo in tempi antichi ma dal 1928 aggregato alla vita religiosa, sociale e amministrativa di Zogno e quindi ormai parte integrante della storia di Zogno. 


La chiesa di Grumello de Zanchi come appare oggi.

Il primo documento rappresenta il contratto stabilito nel 1703 tra questa comunità per mezzo dei suoi rappresentanti, il reverendo don Francesco Zanchi e il notaio Pietro Zanchi, e l’intagliatore di S. Pellegrino Francesco Civati per realizzare una statua di legno a grandezza naturale della Madonna del Rosario con in braccio Gesù Bambino e con i santi San Domenico e Santa Caterina da Siena ai lati. Inoltre il tutto deve essere sorretto da un baldacchino di ferro al quale collegare due statue di angeli come se essi sostenessero tutto il gruppo. Si dichiara inoltre che la statua della Madonna dovrà essere molto simile a quella presente nella chiesa della Santa Trinità di Bergamo nel borgo di S. Antonio. Il tutto per il prezzo di lire 210. Purtroppo questa statua è andata dispersa già da vari decenni da Grumello de Zanchi così come è scomparsa anche la statua che ha fatto da modello poichè la chiesa della Santa Trinità, presente nella parte bassa di via Pignolo in Bergamo, è stata distrutta da oltre un secolo. La cosa importante da sottolineare inoltre è il fatto che tale gruppo ligneo era stato attribuito da vari estimatori d’arte e da alcuni storici locali ad un Fantoni, affermazione che dopo questa scoperta appare del tutto infondata.  

Il secondo documento illustra il primo acquisto nel 1706, sempre da parte della comunità di Grumello rappresentata ora da Giovan Alberto Zanchi e dal notaio Pietro Zanchi, di un organo di chiesa usato, per l’esattezza quello che era presente nella chiesa della Beata Vergine di Ambivere che non si tratta della parrocchiale di questo paese, dedicata a S. Zenone, ma della chiesa del Santuario della Beata Vergine Maria del Castello di Ambivere posta a ovest e sopra l’antico centro storico di questo paese. L’organo risulta composto da otto registri, tre folli vale a dire tre pedali per tre mantici che soffiavano l’aria nelle canne, e da una cassa. Il prezzo fu di lire 700. L’artigiano che fece da intermediario tra le chiese dei due paesi fu Bartolomeo Morotti di Almenno S. Bartolomeo che si incaricò di smontare l’organo di Ambivere e trasportarlo a pezzi con i muli sino a Grumello de Zanchi. Dopo essere stato rimontato l’organo fu sottoposto alle operazioni di accordatura di un maestro d’organo rimasto sconosciuto che costarono 15 lire. Dal numero dei registri si può valutare che questo organo era di dimensioni medie poichè l’organo ancora oggi funzionante, a firma Serassi, nella chiesa del Convento di S. Maria in Zogno come nuovo costò 1500 lire nel 1739 cioè molto dopo. Anche il primitivo organo della chiesa di Grumello de Zanchi è andato disperso sostituito nella seconda metà del 1800 da un altro costruito da un artigiano di nome Foglia.


L’organo della chiesa di Piazza Martina, contrada di Zogno, risalente al 1686, restaurato ed esposto al Museo di S. Lorenzo di Zogno, può dare un’idea di come poteva essere l’organo installato nella chiesa di Grumello de Zanchi nel 1706.

Il terzo documento descrive infine l’elenco di tutte le spese per materiali e di tutte le ore e le giornate impiegate per interventi di tipo edile alle mura della chiesa parrocchiale di Grumello de Zanchi svoltesi tra il 1709 e il 1711. Ci sono spese per calce prodotta in vari fornaci della zona, per tegole, mattoni, e gesso fatti preparare tutti a Stabello, e poi sabbia del Brembo raccolta presso la vicina contrada Malpasso, vasi di terracotta fatti costruire a S. Pellegrino per trasportare la sabbia, chiodi di vario tipo, polvere da sparo per frantumare la roccia per la calce, cortecce e assi, tronchi condotti sul Brembo, corde, funi e terra fatta trasportare da donne della contrada Piazza de Monaci. Ci sono spese per attrezzi quali pennelli, gerli, ceste, badili, stoffe, canapi di vario genere. Ci sono poi spese per gli alimenti delle maestranze quali pane, frumento, granoturco, farine, formaggi, burro, latte, riso, orzo, olio e sale. Tutto ciò per i tre anni indicati supera le 900 lire. Ci sono infine le spese per i compensi delle maestranze che sono in totale di circa 2000 lire all’anno. Gli esperti muratori o mastri sono numerosi quali Pietro Sertorio con i tre figli, pure mastri, Michelangelo, Filippo e Antonio. C’è poi un Leonardo di cui è dato solo il nome e Andrea Balla, Bartolomeo Cassina, Giovanni Brusca, Vittore Bernascone e Bernardo Spina. Dai cognomi risulta evidente che si tratta di maestranze di origini esterne alla Valle Brembana. Il documento si interrompe alla fine del 1711 ma appare chiaro che questi lavori continuarono sino al 1724 quando fu realizzato il grande portale che ancora oggi si può vedere con la data di completamento. Il risultato fu l’ingrandimento e l’innalzamento della chiesa stessa. Il suo campanile fu innalzato più tardi, verso il 1748 come pure si rileva da una lapide in esso murata. Infine esso fu innalzato per l’ultima volta nel 1925 come appare pure dalla data riportata sotto la cella campanaria.